Tra le Foglie del Passato: la Vita e le Emozioni di Gianna

Testimonianza a cura di Mario Salvatore Quaglia – Classe 3°C – Scigliati – I.C. Carducci Capaccio

Nel remoto luglio del 1948, tra gli echi del passato, nasceva Giovanna, con affetto chiamata Gianna.

La sua storia si intrecciò con il destino dell’ex tabacchificio di Cafasso quando, nel lontano 1977-1978, a 29 anni, iniziò la sua avventura lavorativa. I primi passi di Gianna in quel contesto videro una squadra di circa 20 operai, un piccolo nucleo destinato a crescere nel corso degli anni.

Gianna, la selezionatrice di tabacco, si dedicava al suo impegno dal Lunedì al Sabato, dalle 08:00 alle 17:00, percorrendo il tragitto verso il lavoro da sola, al volante della sua macchina.

In quegli anni, durante la raccolta, le foglie basilari, la sottomediana, la mediana, la sottoapicale e l’apicale erano oggetto delle sue cure. Le foglie, una volta raccolte, venivano abilmente appese vicino alle aste di legno nei capannoni per essiccare.

Con un impegno di 30 o 50 ore al mese, Gianna faceva parte di un mondo in cui la fatica si scontrava con un guadagno esiguo. Giorno dopo giorno, selezionavano varietà di tabacco provenienti da diverse parti del mondo, dai russi ai cinesi, dai tedeschi agli inglesi. Ma la sua esperienza andava oltre le sfide lavorative.

In una giornata come tante, Gianna, giunta al lavoro, si trovò di fronte a culle contenenti neonati.

Era la soluzione adottata per i genitori che, impiegati nell’azienda e privi di un luogo adatto per i loro piccoli, li portavano con sé, sotto l’occhio attento del responsabile.

C’era, tuttavia, un giorno di festa in cui il responsabile, chiese la presenza di Gianna. Nonostante la sua chiara dichiarazione di non potersi presentare, il responsabile, incurante della sua risposta, comunicò alle altre operaie che Gianna avrebbe partecipato. Le colleghe, giunte a lavoro, la cercarono durante la mattinata, preoccupate, pensando che qualcosa di grave fosse accaduto…Gianna era riservata, non amava stare al centro delle attenzioni ma era tanto stimata e apprezzata da tutti.

Quell’episodio avrebbe segnato l’ultimo anno di lavoro, il 2001, e l’anno successivo l’azienda chiuse i battenti, con 35-40 operai che persero il loro posto.

Oltre alle sfide e alle vicissitudini, Gianna portò con sé il ricordo di un’esperienza vissuta con il cuore. Il buon rapporto con gli operai e le belle amicizie che si crearono, la presenza affettuosa del padrone e la madre che la ricorda con tanto affetto.

Gianna, entrò come ragazzina, uscì dal tabacchificio come donna matura.

Ancora oggi, quando passeggia di fronte al luogo che fu testimone della sua storia, il suo cuore si riempie di nostalgia, portando con sé i ricordi di un passato che le fanno brillare gli occhi!